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Giuseppe Persiani: storia del compositore recanatese e del Teatro a lui intitolato
  • 07/01/2022
  • Staff myRecanati
  • Recanati
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Giuseppe Persiani: storia del compositore recanatese e del Teatro a lui intitolato

Camminando per le vie del centro storico, in via Cavour, a pochi passi da Piazza Giacomo Leopardi, è possibile ammirare l'elegante Teatro intitolato al compositore recanatese Giuseppe Persiani (Recanati 1799 - Parigi 1869). Il padre Tommaso, musicista, gestiva una scuola di musica privata e avvia Giuseppe fin da piccolo allo studio del violino. Sotto la guida del maestro della cappella del Duomo, Domenico Guizza, inoltre, Giuseppe inizia a studiare anche canto e composizione. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1814, porta avanti la scuola di musica paterna insieme alle sorelle ed è proprio a Recanati che comincia la sua carriera dirigendo l'orchestra del teatro cittadino. Dopo essersi trasferito prima a Tolentino poi a Roma, dove viene assunto come violinista dal Maestro Pelliccia, direttore d'orchestra del teatro Valle, nel 1820 si trasferisce a Napoli, allora considerata capitale della musica in Italia, per proseguire la sua formazione ma anche per migliorare e ampliare le sue conoscenze e competenze in ambito musicale. Nel 1823 Giuseppe si trasferisce a Cerignola, dove, per mantenere le sorelle, accetta un lavoro come insegnante di musica ed è sempre qui che inizia il suo percorso come autore di musica sacra. Sembrerebbe che a causa di queste scelte professionali, il compositore abbia rifiutato l'offerta di Gioachino Rossini di seguirlo a Vienna. Dopo qualche anno, Persiani si reca prima a Roma, poi a Firenze, dove conosce l'impresario Alessandro Lanari, grazie al quale scrive la sua prima opera: Piglia il mondo come viene (1826). Questo melodramma buffo ha un buon successo e Lanari commissiona così a Giuseppe altre due opere: il dramma semiserio L'inimico generoso (1826) e l'opera seria Danao re d'Argo (1827). Scrive poi Il Solitario (1829) per il tenore belliniano Giovanni Battista Rubini e ottiene un grande successo con il melodramma serio Eufemio da Messina (1829), commissionato ancora una volta da Lanari.

Il soggiorno di Persiani a Firenze segna un punto di svolta non solo professionale ma anche personale: il 5 agosto 1829, infatti, nella chiesa dei Ss. Simone e Giuda a Firenze, Giuseppe sposa la giovane Francesca Felicita Maria Tacchinardi, detta Fanny, dalla cui unione nasce nell'anno successivo il loro unico figlio Alessandro, così chiamato in onore dell'amico Lanari. Nel biennio 1834-1835 i coniugi Persiani sono scritturati da Lanari per la realizzazione di Ines de Castro (1835), opera seria che trae ispirazione dalla vera storia d'amore tra la nobildonna Ines e l'erede al trono del Portogallo, don Pedro. L'opera, scritta dal librettista Salvadore Cammarano, fa il suo debutto il 28 gennaio 1835 al Teatro San Carlo di Napoli ed ottiene un successo clamoroso tanto da avere una sessantina di allestimenti in Italia e nelle maggiori città europee. Dopo un breve soggiorno a Venezia, nel 1837 Fanny viene scritturata come primadonna al Théâtre-Italien di Parigi e i due coniugi si trasferiscono quindi nella capitale francese. Inizia così per la coppia una vita abitudinaria, divisa tra Parigi e Londra, dove la soprano lavora come stella del Teatro Her Majesty's.

Dopo il grandissimo successo ottenuto da Ines de Castro, nel 1843 Persiani scrive Il fantasma e nel 1846 L'orfana savoiarda, il suo ultimo melodramma rappresentato al teatro del Circo di Madrid, che ottiene purtroppo uno scarso successo. All'età di 47 anni e dopo 12 opere rappresentate, la sua carriera come compositore si conclude, ma continua comunque a lavorare nei teatri come impresario. Fanny e Giuseppe muoiono a pochi anni di distanza l'una dall'altro, rispettivamente nel 1867 e nel 1869. Le loro spoglie, come quelle dei familiari, riposano nella tomba di famiglia nel cimitero francese di Neuilly-sur-Seine. A Recanati due targhe lo ricordano: una posta sulla facciata della casa natale, in via Falleroni 44 e un'altra sotto il loggiato municipale.

Giuseppe Persiani: storia del compositore recanatese e del Teatro a lui intitolato

Nel 1898, anno del primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi, il comune di Recanati ha deciso di dedicare al compositore il corso principale della città e il teatro cittadino. A proposito di quest'ultimo andiamo a scoprire qualcosa di più.

La realizzazione del Teatro di Recanati è stata voluta e promossa, a partire dal 1823, dal Gonfaloniere Monaldo Leopardi (padre di Giacomo) insieme al marchese Giambattista Podaliri, attraverso la pubblicazione di un manifesto-programma. I lavori di costruzione iniziano tuttavia con molto ritardo, a causa delle diatribe intercorse per la scelta del sito su cui erigere lo stabile. Nella votazione per la scelta del luogo, infatti, non viene accolta la proposta di Monaldo, che aveva suggerito la zona di Monte Morello: il conte viene appoggiato nella sua proposta solo da tre dei sessantanove partecipanti all'adunanza e si decide così di edificare il teatro in una zona maggiormente centrale e più vicina alla Piazza. L'unione dei sottoscrittori prende il nome di Congregazione della Società dei Condomini del Teatro di Recanati. Le vicissitudini burocratiche sostenute da Monaldo per la costruzione del teatro sono particolarmente laboriose e dispendiose tanto che il teatro riuscirà ad essere finalmente aperto al pubblico, dopo numerose traversie, solo il 7 gennaio 1840 ad opera dell'architetto Tommaso Brandoni e Monaldo verrà riconosciuto all'unanimità "primo motore delle patrie scene".

Giuseppe Persiani: storia del compositore recanatese e del Teatro a lui intitolato

Il teatro contiene 400 posti ed è costituito da un'ampia platea a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e un loggione a galleria, il foyer è a pianta rettangolare, animato da otto colonne disposte a formare uno spazio ovale. Il boccascena è architravato e sorretto da binati di paraste decorate culminanti in coppie di mensoloni a modiglione. Le decorazioni sono state realizzate dai sangiorgiesi Saverio ed Eusebio Basili, il plafone è stato affrescato dal riminese Marco Capizucchi e successivamente rinnovato nel 1870 dai recanatesi Luigi Basvecchi e Lorenzo Urbani. La scenotecnica è stata curata dal maceratese Gaetano Ferri; le scene sono state fornite dal celebre pittore e scenografo faentino Romolo Liverani. La decorazione interna dei parapetti dei palchi è differente per ogni ordine ed è realizzata in stucco dorato. I medaglioni del soffitto raffigurano importanti personaggi: Vittorio Alfieri, Pietro Metastasio, Carlo Goldoni e Guido d'Arezzo. Molte famiglie nobili recanatesi tra cui gli Antici, i Podaliri, i Leopardi, i Colloredo, i Politi, i Carradori e il Comune stesso, acquistano dei palchi che diventano così di uso privato ed esclusivo. La prima rappresentazione che ha inaugurato l'attività del Teatro Persiani, Beatrice di tenda di Vincenzo Bellini, riservata ai Signori Condomini del teatro, è andata in scena in occasione della festa di Carnevale del 1840. Successivamente vengono rappresentate Il Furioso e l'Elisir d'amore di Donizetti. Il primo direttore d'orchestra è stato Giuseppe Bonfiglioli di Medicina, primo violino della città di Recanati e primo maestro della scuola di musica istituita dal Comune di Recanati nel 1837, prima donna Teresa Asdrubali di Ancona, soprano, che si è esibita anche in una parte dell'Ines de Castro del maestro Persiani. Nel 1898, quando il teatro è stato dedicato a Giuseppe Persiani, il Maestro Pietro Mascagni ha diretto un poema sinfonico per orchestra e quattro concerti eseguiti da cento professori del conservatorio di Pesaro, tra il pubblico anche Giosuè Carducci.

Giuseppe Persiani: storia del compositore recanatese e del Teatro a lui intitolato

Da quel momento in avanti il teatro viene utilizzato per spettacoli teatrali, lirici, concerti, cabaret, e dagli anni ‘30 anche come cinema. Anche il grande tenore recanatese Beniamino Gigli si è esibito più volte al Teatro Persiani interpretando la Bohème il 29 giugno 1937 e cantando in numerosi concerti di beneficenza. A partire dalla metà degli anni Ottanta il teatro vede un lungo periodo di inattività, i lavori di ammodernamento e di restauro, diretti dall'Architetto Mario Sensini, iniziati nel 1999 e conclusi alla fine del 2003, consentono di riportare alla luce l'antico splendore della struttura e delle decorazioni interne permettendo di riconsegnare il Teatro alle attività sociali e culturali della città di Recanati. Attualmente il Teatro Persiani è gestito da AMAT Marche (Associazione Marchigiana Attività Teatrali). Dal 2007 la Sala dei Trenta posta nel cuore del teatro, a livello del terzo ordine di palchi, ospita il Museo dedicato al grande tenore recanatese Beniamino Gigli (Recanati, 20 marzo 1890 – Roma, 30 novembre 1957). Il museo contiene costumi di scena, oggetti, cimeli, fotografie, lettere e documenti appartenuti al tenore, onorificenze a lui conferite e una fedele riproduzione del camerino completo dei trucchi con i quali si preparava prima di entrare in scena.

Giuseppe Persiani: storia del compositore recanatese e del Teatro a lui intitolato

Per informazioni:

Teatro Persiani: Via Cavour, 62019, Recanati (Mc).

Sito web:  https://www.amatmarche.net/

Pagina Facebook: https://it-it.facebook.com/teatropersiani.recanati/about/

Telefono: 0717579445

E-mail: teatropersiani@amat.marche.it

AMAT MARCHE:

Sito web: https://www.amatmarche.net/

Telefono: 071 2075 880; 071 2075 326

E-mail: info@amat.marche.it

Museo Beniamino Gigli:

Sito web: https://www.infinitorecanati.it/il-circuito/museo-beniamino-gigli/

Telefono: 071 7570410 - 071981471

E-mail: recanati@sistemamuseo.it