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La Torre del Borgo e il Museo verticale di Recanati
  • 17/01/2022
  • Staff myRecanati
  • Recanati
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La Torre del Borgo e il Museo verticale di Recanati

La Torre Civica, ribattezzata "Torre del Borgo" da Giacomo Leopardi ne Le Ricordanze, si trova nella  Piazza principale intitolata al poeta recanatese e risale al 1160. È stata eretta come simbolo della nascente città di Recanati in seguito alla fusione dei tre castelli in cui essa era originariamente suddivisa: Monte Volpino, Monte San Vito e Monte Morello.

L'edificio della torre civica ha subìto un intervento di restauro nel 1322 a seguito di un incendio che aveva danneggiato anche il contiguo Palazzo dei Priori. Con l'arretramento della facciata del nuovo edificio priorile, che avviene nel 1467, la torre recupera un valore architettonico autonomo che si accresce ulteriormente in seguito alla demolizione del vecchio palazzo comunale, avvenuta nel 1872, a seguito dei lavori di sistemazione della piazza e di costruzione del nuovo palazzo comunale inaugurato nel 1898, in occasione del primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi.

La Torre del Borgo e il Museo verticale di Recanati

Esternamente, sul prospetto sud della Torre, è predisposto il bassorilievo in bronzo raffigurante la Traslazione della Santa Casa di Loreto ad opera di Pier Paolo Jacometti. La leggenda vuole infatti che più di settecento anni fa la gente di Loreto, ancora immersa nel sonno, viene destata da una luce immensa ed improvvisa che dal cielo illuminava il paesaggio sottostante: una casetta, tenuta sospesa da piccoli angeli, si librava nell'aria fino a posarsi su un colle coperto da un bosco di lauri. A tutte le persone accorse sul posto appare la Casa di Nazareth, quella che Gesù aveva abitato per trent'anni; tutt'intorno era ancora profumo di fiori e si diffondeva un canto melodioso e celestiale. Si tratta della Santa Casa attorno alla quale è stata in seguito costruita la Basilica di Loreto. Sempre su questo lato si può vedere un orologio il cui quadrante in pietra bianca risale al 1562 e la targa ai caduti di Guido Cirilli (1923). Sul lato est si possono vedere lo stemma e la lapide della città di Fermo a ricordo della grande amicizia con la città di Recanati.

Sull'altro lato, invece, è possibile ammirare il bassorilievo in marmo raffigurante il leone rampante con spada e corona, emblema della Città di Recanati, opera del Sansovino. Il leone rappresenta l'idea di forza e coraggio, di dominio e vigilanza, di magnanimità e generosità. La sua posizione araldica è rampante, cioè è posto di profilo, diritto sulle zampe posteriori in atto di arrampicarsi. Sotto un'epigrafe con i versi de Le Ricordanze di Giacomo Leopardi, nei quali il poeta fa riferimento alla Torre del Borgo. Sempre su questo lato, sull'angolo destro della torre, è possibile scorgere una formella da cui si possono ricavare le dimensioni dell'antico mattone della città: cm 33,5 x 14,5.

La Torre del Borgo e il Museo verticale di Recanati

Questo monumento è un edificio a pianta quadrata con altezza di 36 metri il cui accesso attuale è sul Lato est, il volume interno è suddiviso in sette livelli collegati tra loro da una ripida rampa di scale (147) che prendono luce e aria dalle finestre-feritoie. La torre è coronata da una merlatura ghibellina su beccatelli sporgenti che delimita un terrazzo panoramico.

L'edificio è stato recentemente ristrutturato e allestito come museo sulla storia della Città di Recanati e dei suoi personaggi più illustri per raccontare l'evoluzione della città dalle sue origini al Novecento. La ristrutturazione e la realizzazione del museo sono state possibili grazie all'Art Bonus e al generoso contributo di numerose aziende consolidate della città, il cui apporto è stato determinante per l'allestimento moderno e multimediale del Museo di Recanati che è stato realizzato all'interno della Torre e per la messa in sicurezza della struttura, così come per la realizzazione di percorsi trasparenti e suggestivi che accompagnano il visitatore fino al terrazzo panoramico. L'inaugurazione della torre, restaurata e riaperta al pubblico con annesso museo, il MUREC (Museo di Recanati), si è tenuta alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il 21 giugno 2016.

All'interno, livello dopo livello, si può ammirare la struttura in tutta la sua bellezza e si possono consultare fonti digitalizzate all'interno di touch screens, foto e notizie sulla Recanati antica. Al primo piano è possibile vedere una mappa che rappresenta come era originariamente la piazza di Recanati mentre al secondo piano si trova un touch screen dove è possibile consultare la storia della città a partire dalla sua fondazione. Sempre al secondo piano è conservata la chiave della città e sono esposte alcune monete della zecca recanatese. Con Bolla Papale del 6 febbraio 1393 emessa a Perugia, infatti, Bonifacio IX concede alla città di Recanati il privilegio di battere monete d'oro, d'argento e di rame, come premio di stima e fedeltà. Il livello 2 della Torre del Borgo ospita anche installazioni temporanee di arte contemporanea.

Continuando a salire, superato il piano dove è possibile ammirare dei suggestivi video di Recanati con panoramiche e paesaggi visti dall'alto, troviamo il piano con la riproduzione del meccanismo dell'orologio. La torre civica era provvista di orologio pubblico sin dal XIV-XV secolo e mostrava l'ora "all'italiana", con quadrante diviso in soli sei numeri e anche la suoneria andava di sei in sei. Solo a fine Settecento, per volere di Napoleone, viene introdotta l'ora "d'oltralpe" o l'ora "all'astronomica" con la divisione della giornata in due cicli di dodici ore. Il meccanismo che ha governato l'orologio della torre civica, dalla seconda metà dell'Ottocento agli scorsi anni Settanta, è stato costruito da Antonio Galli, della gloriosa stirpe di orologiai marchigiani che hanno ottenuto grande successo tra fine Settecento e metà Novecento. È una macchina divisa in tre treni: il treno del tempo al centro, il treno della suoneria ad ore e quarti con ripetizione a sinistra e il treno della suoneria meridiana a destra. Da più di dieci anni, ormai, l'orologio è governato da una centralina elettronica con rimessa automatica dell'ora esatta con satellite, la stessa provvede anche al suono automatico delle campane.

La Torre del Borgo e il Museo verticale di Recanati

Dobbiamo pensare che l'orologio pubblico un tempo offriva un servizio indispensabile alla comunità: per essere fruibile anche a chi lavorava nelle campagne era fondamentale che il suono delle campane si potesse sentire anche a grandi distanze, proprio per questo motivo le campane dovevano essere posizionate appositamente nella parte più alta della torre per essere percepibili a grande distanza in modo tale da scandire le fasi giornaliere del duro lavoro dei campi e consentire di fare delle pause per rifocillarsi a metà mattinata, all'ora di pranzo, a metà pomeriggio e a sera. Sullo stesso piano con il meccanismo dell'orologio è possibile consultare delle fonti digitalizzate all'interno di un touch screen dove sono inserite informazioni su celebri personaggi nati e vissuti a Recanati.

Il piano delle campane, successivo a quello con l'orologio, è costituito da quattro elementi campanari automatizzati per il suono a slancio, i primi due sono provvisti di elettrobattente per il suono delle ore e delle mezze: il campanone, la mezzana o campana del consiglio, la mezzanella o campana della scuola, la piccola o campana dei caduti, dedicata ai caduti di tutte le guerre. Le campane vengono azionate tutte e quattro a slancio per le festività solenni.

Superato il piano delle campane, una stretta scala a chiocciola conduce infine al terrazzo panoramico: da qui si apre una spettacolare vista sull'Infinito, uno dei punti panoramici più belli delle Marche che spazia dal mare Adriatico ai famosi Monti Azzurri leopardiani, i Sibillini.

 

La Torre del Borgo e il Museo verticale di Recanati

Per informazioni:

Siti web: www.infinitorecanati.it; www.myrecanati.it

E mail: recanati@sistemamuseo.it

Telefono: 0717570410/071981471