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Il cuore della città di Recanati: Piazza Giacomo Leopardi, il Palazzo Comunale e il monumento dedicato al poeta
  • 31/01/2022
  • Staff myRecanati
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Il cuore della città di Recanati: Piazza Giacomo Leopardi, il Palazzo Comunale e il monumento dedicato al poeta

Posta nel cuore del centro storico, la bellissima e ampia Piazza Giacomo Leopardi è la piazza principale di Recanati. La sua struttura e le sue caratteristiche risalgono al 1898, anno del primo Centenario della nascita del poeta a cui è intitolata, mentre è solo nel 1998, in occasione del Bicentenario della nascita di Leopardi, che, dopo essere stata ripavimentata, assume la conformazione odierna contraddistinta dai mattoncini rossi di cui è costituita. A fare da sfondo alla Piazza, e come ad abbracciarla con le sue due ali laterali avanzate, c'è il maestoso Palazzo Comunale: di impianto neoclassico, l'edificio risale al 1898 e la storia della sua nascita e della sua realizzazione si devono alla volontà della comunità recanatese di rendere omaggio al suo cittadino più illustre in occasione del Centenario della sua nascita. Va detto che in realtà si inizia a parlare della necessità di una nuova residenza civica già all'indomani dell'Unità d'Italia: nel 1865 si approva la demolizione del Vecchio Palazzo dei Priori e del vicino Convento dei Padri Domenicani ma ci vorranno ancora alcuni anni per iniziare i lavori. L'impulso decisivo è dato proprio dalla realizzazione del monumento a Giacomo Leopardi, che rivela la necessità di una nuova piazza e di un portico adatti ad ospitare la statua del grande poeta recanatese. Il progetto definitivo viene redatto dall'ingegnere comunale Pietro Collina il 3 luglio 1870 e prevedeva la costruzione di un grande edificio a corte aperta di tre piani fuori terra verso la piazza e di cinque all'esterno, con ampio portico ed un prospetto di forme neorinascimentali. A seguito di alterne vicende e sottoscrizioni pubbliche, il 29 marzo 1871 il segretario comunale Getulio Ghetti presenta una "Relazione al Consiglio Comunale sul progetto di costruzione della civica Residenza" che, dopo una lunga discussione, viene finalmente approvata. Nel progetto definitivo di Collina si prevede una spesa complessiva di 530.000 Lire, somma molto ingente per l'epoca. L'impresa è tanto onerosa che l'Asta pubblica del 24 novembre 1870 va deserta. Fortunatamente si fa avanti l'imprenditore Corrado Pergolesi di Ancona che accetta di finanziare l'impresa e prende in appalto i lavori. Per realizzare l'opera Pergolesi raggiunge un accordo con il Comune, che si impegna a restituire il grosso prestito in ragione di 30.000 Lire l'anno, scontando il prezzo del materiale ricavato dagli edifici demoliti.

Il cuore della città di Recanati: Piazza Giacomo Leopardi, il Palazzo Comunale e il monumento dedicato al poeta

I lavori iniziano nel 1872 con la demolizione del Palazzo dei Priori e del Convento dei Padri domenicani che occupavano l'area destinata al nuovo edificio; la Torre Civica, rimasta isolata, dapprima attigua al vecchio edificio comunale, viene completamente restaurata e acquista ora un valore architettonico autonomo. I lavori per la costruzione del nuovo Palazzo Comunale procedono sotto la direzione dell'ingegnere comunale Pietro Collina sino al 1874, anno in cui Pergolesi inizia una vertenza legale con il Comune riguardo ad alcuni aspetti finanziari. Le difficoltà di una fabbrica tanto imponente creano alcune divergenze tra il progettista, l'imprenditore e la committenza, problemi molto comuni in opere pubbliche di tale entità. L'anno seguente, tuttavia, Collina decide di dimettersi lasciando l'incarico di ingegnere comunale e di direttore dei lavori al giovane ingegnere di Montegiorgio, Giuseppe Sabbatini, che ha esperienze di opere pubbliche avendo realizzato il Teatro di Alaleona a Montegiorgio nel 1870 e il Teatro dell'Iride di Petritoli, completato nel 1875.

I lavori riprendono con appalti in economia dati agli imprenditori Antonio Cingolani e Pietro Pesarini per le murature e al veneto Francesco Grison per tutti i lavori di scalpellino. La direzione da parte di Sabbatini comporta alcune modifiche al progetto e si protrae fino al 1886, non senza problemi e critiche, specialmente da parte del consigliere Anastasio Leoni. A quella data l'opera è quasi conclusa e si lavora al grande Atrio centrale, alla Scala e alla Sala del Consiglio. Per i primi due ambienti si adottano i progetti del nuovo ingegnere comunale Enrico Ambrosini, redatti nel 1891, per la Sala del Consiglio viene contattato il celebre architetto romano Gaetano Koch, autore nella capitale del progetto per la sede centrale della Banca d'Italia e della sistemazione di Piazza Esedra. Negli anni 1894 e 1895 Gaetano Koch, membro del Comitato per la celebrazione del Centenario Leopardiano, disegna a titolo gratuito il progetto definitivo della grande sala al primo piano, oggi chiamata Aula Magna, e lo porta a compimento per l'inaugurazione, avvenuta il 29 giugno 1898 alla presenza di Giosuè Carducci che pronunciò proprio in quell'occasione il suo discorso commemorativo. Una seconda sala più piccola, oggi destinata alle riunioni del Consiglio Comunale, contiene le suggestive decorazioni pittoriche realizzate entro il 1895 dall'artista umbro Matteo Tassi, restauratore degli affreschi del Perugino alla Sala del Cambio di Perugia: le decorazioni illustrano alcuni aspetti del paesaggio recanatese e suggestive vedute del Castello di Montefiore. D'interesse all'interno del Palazzo Comunale sono anche la Sala di Rappresentanza con il busto del poeta eseguito da Giulio Monteverdi e la suggestiva Sala degli Stemmi con le insegne delle città che hanno partecipato al primo Centenario Leopardiano del 1898.

Il cuore della città di Recanati: Piazza Giacomo Leopardi, il Palazzo Comunale e il monumento dedicato al poeta

Il monumento dedicato a Giacomo Leopardi, posto trionfalmente al centro della Piazza, è opera dello scultore ascolano Ugolino Panichi (Ascoli Piceno, 1839 – Roma, 1882). La struttura viene realizzata secondo i criteri della statuaria tradizionale e poggia su di un piedistallo. L'intento dell'artista è quello di ricostruire un'immagine realistica della personalità del poeta attraverso i lineamenti del volto e l'espressività che trasmettono il dramma dell'umanità, la sofferenza e la malinconia pensosa che si ricollegano alla poetica leopardiana: il poeta, con le braccia conserte, ha un'espressione seria e meditativa, sembra essere in dialogo con se stesso e viene raffigurato in atteggiamento assorto e riflessivo, come se stesse contemplando distaccatamente e serenamente il mondo esterno, finalmente libero dalla sofferenza e dall'infelicità.

Il cuore della città di Recanati: Piazza Giacomo Leopardi, il Palazzo Comunale e il monumento dedicato al poeta

Va detto che questo monumento è successivo ad un'altra scultura simile realizzata da Panichi e risalente al 1864, eseguita in gesso e oggi conservata presso la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno. Molte sono le somiglianze tra i due lavori ma anche le differenze. In entrambe le sculture il poeta è ritratto in piedi e indossa il tabarro, mantello a ruota posto sopra l'abito. Nella statua in gesso il volto di Giacomo sembra quasi dipinto più che scolpito e il poeta tiene in mano un cartiglio arrotolato: è la poesia della Ginestra, la sua espressione quieta trasmette solidarietà e partecipazione nei confronti delle sofferenze degli uomini. Questo lavoro preliminare, tuttavia, non è stato particolarmente apprezzato dalla famiglia Leopardi, in particolare da Paolina e Carlo, fratelli di Giacomo, e da sua cugina Ippolita Mazzagalli, che criticavano il modo in cui era stato ritratto il poeta e contestavano l'operato dello scultore, il quale mostrava di non essersi attenuto al ritratto di Giacomo eseguito da Luigi Lolli, come la famiglia aveva esplicitamente richiesto, bensì di aver preso a modello la sua maschera funeraria. Molti altri invece giudicano le fattezze della statua del tutto verosimili, lo stesso Ranieri si mostra entusiasta della somiglianza della scultura con il suo amato amico Giacomo. Il monumento realizzato successivamente da Panichi che possiamo ammirare oggi in Piazza Giacomo Leopardi, viene inaugurato per la prima volta il 1° giugno 1880, ancora incompleto perché mancavano le sculture in bronzo che Panichi aveva solo iniziato a modellare. Il lavoro sarà infatti ultimato da Ettore Ferrari, suo amico e collega, dal momento che purtroppo Panichi morirà nel 1882 prima di riuscire a completare l'opera.

Il cuore della città di Recanati: Piazza Giacomo Leopardi, il Palazzo Comunale e il monumento dedicato al poeta

La Piazza di Recanati è dunque un vero e proprio scrigno che racchiude insieme storia, arte, cultura e architettura e allora non potete assolutamente mancare di visitarla se siete di passaggio nella bellissima cittadina leopardiana!

Per informazioni:

Siti web:

www.comune.recanati.mc.it; www.infinitorecanati.it; www.myrecanati.it

E-mail:  

municipio@comune.recanati.mc.it; recanati@sistemamuseo.it

Telefono:

Ufficio cultura del Comune di Recanati: 0717587218

Ufficio Informazioni Turistiche IAT Recanati: 071981471