Nel 2007, in occasione del 50° anniversario della morte del grande tenore recanatese, viene inaugurato il Museo dedicato a Beniamino Gigli, precedentemente ospitato all'interno del Palazzo Comunale e successivamente collocato all'interno della Sala dei Trenta del Teatro Persiani, a livello del terzo ordine di palchi. Il 6 novembre 2023 sono iniziati i lavori per l'abbattimento delle barriere architettoniche cognitive e sensoriali volte a rendere maggiormente accessibile la visita del Museo a persone con disabilità visive. L'intervento si inserisce in un quadro di lavori più ampio, che prevede il rifacimento totale del museo e l'unione all'attiguo Museo della Musica, con la realizzazione di interventi e migliorie anche sull'impiantistica e la sicurezza.
Il progetto, reso possibile dall'aggiudicazione da parte del Comune di Recanati di un finanziamento di 500mila euro relativo al PNRR, ha reso possibile anche il potenziamento della comunicazione delle rinnovate strutture museali, la formazione specifica del personale, interventi di segnaletica lungo i percorsi esterni e l'implementazione del sito web (www.museobeniaminogigli.it).
Il nuovo Museo Beniamino Gigli è stato inaugurato il 6 aprile 2024. L'ingresso al Museo della Musica & Beniamino Gigli è situato all'ingresso del Teatro Persiani, in via Cavour, a ridosso della centralissima Piazza Giacomo Leopardi, nel cuore del centro storico di Recanati. Chi ha problemi di deambulazione troverà, nei pressi del teatro, parcheggi per autoveicoli abilitati al trasporto delle persone con disabilità. Il centro storico ha una pavimentazione a sanpietrini, comunque accessibile alle sedie a ruote. Internamente al Museo è possibile invece accedere a tutte le sale grazie alla presenza di ascensore e montascale. Per poter accedere al Museo Beniamino Gigli è necessario raggiungere il secondo piano del Museo della Musica. Tutti i Musei Civici della città sono inoltre Pet Friendly, è quindi è consentito l'ingresso ai cani guida così come ai cani da compagnia.
Per agevolare la visita a persone con disabilità, all'interno del Museo sono stati inseriti percorsi, mappe e oggetti tattili, come il busto in marmo di Beniamino, utile a scoprire le fattezze del volto del tenore, il sassofono che Gigli suonava con maestria da ragazzo quando entrò a far parte della banda cittadina, il costume di Radames, personaggio protagonista dell'opera Aida, con cui il tenore debuttò nel 1935 al Teatro dell'Opera di Roma, il modellino del mausoleo che Gigli stesso progettò per la sua sepoltura nel cimitero di Recanati e la maschera funebre realizzata dallo scultore bulgaro Assen Peikov. Ad accompagnare e a rendere ancora più suggestiva e accogliente l'intera visita del Museo, sono state allestite postazioni audio e video grazie alle quali è possibile ascoltare l'inconfondibile voce di Beniamino Gigli mentre interpreta le liriche più conosciute e più belle che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, oltre a un grande schermo di sala che propone alcune tra le scene più celebri delle pellicole girate dal tenore che, negli anni compresi fra il 1935 e il 1955, intraprese con successo anche la carriera cinematografica.
Visitando il Museo si ha subito l'impressione di tornare indietro nel tempo, all'epoca in cui Beniamino incantava con la sua voce straordinaria il pubblico di tutto il mondo, regalando interpretazioni canore che sarebbero entrate di diritto nella storia della lirica e della cultura popolare. Il Museo Beniamino Gigli è stato completamente riallestito per consentire a tutti, dal bambino all'adulto fino al visitatore diversamente abile, di conoscere la vita e la carriera artistica del grande tenore che ha reso celebre la città di Recanati in tutto il mondo. Il nuovo allestimento che prevede postazioni tattili e audioguide per persone con problemi visivi consente anche di poter godere la proiezione di film documentari sulla vita, la carriera cinematografica e lirica di Beniamino Gigli. La costante interazione con uno staff di operatori pronti ad accompagnare il visitatore nel suo personale viaggio all'interno degli spazi espositivi, infine, rende il percorso ancora più coinvolgente dal punto di vista emotivo e sensoriale.
Nella prima sala è lo stesso Gigli ad accogliere il visitatore presentandosi con le parole tratte dalla sua autobiografia:
Nacqui con una voce e quasi null'altro: né ricchezze, né influenze, né altri talenti. Se non fosse stato per questa formazione privilegiata delle mie corde vocali, me né stare probabilmente ancora, in questo momento, a spianar tavoli o cucire pantaloni, oppure rattoppare scarpe come faceva mio padre nella piccola cittadina di Recanati dove nacqui il 20 marzo 1890. E tuttora sarei povero come mio padre. Ma Dio mi diede una voce e questo cambiò tutto. Ero bravo al canto e nulla più. Mi piaceva cantare e nulla più. Dovevo cantare: che altro avrei potuto fare?
In fondo alla sala, sulla sinistra, un busto in marmo, tattile, è utile a conoscerne le fattezze del volto. Entrando nella sala, a sinistra, il sassofono, anch'esso tattile, che Beniamino Gigli donò alla banda cittadina di Recanati in ricordo della sua partecipazione da giovinetto nel ruolo di sax tenore. Al centro della sala, sulla sinistra, un video ripercorre l'infanzia e l'adolescenza di Beniamino, dalla nascita alle sue prime apparizioni teatrali, nel 1915. Accanto al video è esposto l'originale dell'attestato della vincita al concorso di Parma e copia della scheda di valutazione con cui il tenore fu dichiarato "La Rivelazione del Concorso". Sulla parete opposta è esposto il costume di Cavaradossi con cui Gigli debuttò nella Tosca di Puccini al Teatro di Genova nella stagione 1914-1915, seguito dai ritratti dei genitori, Domenico Gigli ed Ester Magnaterra, opera del fratello di Beniamino, il Prof. Catervo.
Proseguendo nella sala successiva sono esposti i costumi di scena di alcune tra le più celebri interpretazioni di Gigli tra il 1915 e il 1919. Nella vetrina a sinistra alcuni trucchi di scena originali, appartenuti al tenore, con il portaritratti da viaggio completo delle foto della moglie e dei figli che portava sempre con sé nelle sue tournée. La sala successiva parla del periodo americano di Gigli, il racconto più dettagliato di quegli anni è affidato al video ospitato sulla parete a sinistra della sala, mentre nella vetrina di fronte sono esposti i costumi di scena di alcune tra le sue interpretazioni americane più celebri.
Continuando la visita vediamo la vetrina a sinistra della sala che espone i costumi di scena indossati da Gigli nell' Andrea Chenier di Umberto Giordano, in Romeo e Giulietta di Charles Gounod e nella La forza del destino di Giuseppe Verdi, opere la cui incisione discografica garantì una diffusione ben più ampia dei confini dei teatri. Al centro della sala, su una pedana rotonda, è esposto un vecchio grammofono con dischi originali riporterà il visitatore agli albori della discografia. Sedendosi sui pouf dedicati, disposti sulla parete destra e sinistra della sala, ed indossando le mono-cuffie, il visitatore potrà avere un assaggio delle arie d'opera e delle canzoni napoletane indissolubilmente legate al nome di Gigli. Completa la visita della sala il costume tattile di Radames con cui il tenore debuttò nel 1935 al Teatro dell'Opera di Roma.
Si raggiunge così la sala cinema: il grande schermo di sala propone alcune tra le scene più celebri delle pellicole girate da Beniamino Gigli. Sulla parete di fronte, invece, una lunga vetrina raccoglie alcune tra le innumerevoli onorificenze, riconoscimenti e omaggi tributati al tenore nel corso della sua lunga carriera, da personaggi del mondo della musica e della cultura, autorità pubbliche, sovrani e capi di stato ma anche semplici ammiratori.
Il legame con i suoi luoghi di origine, la famiglia e gli amici è approfondito nel video di sala.
Completano l'allestimento il modellino, tattile, del mausoleo che Gigli stesso progettò per la sua sepoltura nel cimitero di Recanati e la maschera funebre realizzata dallo scultore bulgaro Assen Peikov. L'ultima sala del museo conclude la visita con le parole dello stesso Beniamino Gigli che, in una sorta di testamento spirituale, ben oltre la sua figura artistica, esprimono la profonda umanità, sensibilità e generosità verso le persone più svantaggiate, che lo hanno contraddistinto nel corso di tutta la sua vita:
Che cosa valgono tutti i trionfi,
quando dentro al petto non c'è un cuore che palpiti e senta? La mia voce
un giorno tacerà, si spegneranno queste sue vibrazioni, si dissolveranno
questi suoi impeti di sonorità. Allora, all'infuori di un disco, cosa resterebbe,
se non lasciassi al mondo il segno della mia umanità? Se voglio che la
mia vita assolva degnamente i suoi doveri, è necessario che di me resti un
buon ricordo.
Per informazioni:
Museo della Musica & Beniamino Gigli
Via Cavour, c/o Teatro Persiani, 62019 – Recanati
Tel: 071981471 / 0717570410
Whatsapp: 3938761779
E mail: recanati@sistemamuseo.it
Siti web: www.museobeniaminogigli.it ; www.infinitorecanati.it ; www.myrecanati.it