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I Castelli delle Marche
  • 21/09/2024
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I Castelli delle Marche

I Castelli sono luoghi magici che fondono insieme storia, cultura e spiritualità, avvolti da leggende, misteri e racconti fantastici, affascinano da sempre i tanti visitatori della nostra regione, con la loro maestosità e imponenza ci permettono di fare un ideale viaggio nel tempo e di ritornare al periodo medievale. Scopriamo insieme quali sono alcuni tra i Castelli più belli da visitare nelle Marche (o da ammirare esternamente laddove non sia possibile accedere agli ambienti interni):

 

  • Castello di Gradara

 

 Il Castello di Gradara è adagiato su un colle tra le Marche e la Romagna e regala al visitatore un autentico tuffo nel passato che consente di ritrovarsi direttamente nel Duecento quando i Malatesta lo fecero edificare in seguito a lotte di possesso. Inizia così la costruzione della Rocca a partire dalla vecchia torre quadrata, questa divenne l'imponente mastio con la sua corona merlata, fu Pandolfo Malatesta a portare a termine la costruzione (1307-1324) con i cammini di ronda coperti e le torri d'angolo poligonali.

Anche le cinta di mura risalgono a questo periodo mentre il cortile interno presenta elementi rinascimentali caratterizzati dall'elegante loggiato e dallo scalone interno di marmo fatto costruire alla fine del Quattrocento da Giovanni Sforza. Nella storia di Gradara dopo i Malatesta si susseguono agli Sforza i Della Rovere per arrivare all'annessione allo Stato della Chiesa nella seconda metà del Seicento. Il castello è famoso per essere stato citato da Dante nella Divina Commedia dove è stato teatro della bruciante passione tra Paolo Malatesta e la cognata Francesca da Rimini, moglie di Gianciotto, podestà di Pesaro alla fine del Duecento, terminata in tragedia in seguito all'uccisione dei due adulteri per mano dello stesso Gianciotto.

 

www.comune.gradara.pu.it

 

  • Rocca Costanza

 

Nel cuore di Pesaro, vicino al mare, si arriva a un fossato a forma di quadrifoglio circondato da un parco alberato. È qui che si erige Rocca Costanza che è una fortificazione rinascimentale eretta come ristrutturazione di un precedente avamposto quattrocentesco costruita in epoca malatestiana (1285-1445). I lavori di edificazione sono stati affidati a Luciano Laurana ed ebbero inizio nel giugno del 1474 per volontà di Costanzo Sforza nel periodo in cui la città è stata governata dagli Sforza. I lavori furono ultimati nel 1483, a questo punto la Rocca subì altre modifiche per volontà di Giovanni Sforza, figlio di Costanzo.

Decisiva fu l'utilizzazione della fortificazione come carcere che comportò anche la scomparsa dei merli, il ponte levatoio fu sostituito da uno fisso e il rivellino carenato, così come la torre di guardia, scomparvero. Gli interni furono modificati per ospitare i prigionieri e gli edifici furono trasformati in celle. Al piano terra rimangono le scuderie originali e suggestivi sotterranei, è presente la cappella ottocentesca con volta a ombrello affrescata.

 

www.pesarocultura.it

 

 

  • Rocca Malatestiana

 

Nella parte più a nord est del centro storico di Fano si erge l'imponente Rocca Malatesta a pianta quadrangolare circondata su tre lati da un fossato. Appena arrivato il visitatore viene accolto da un verde giardino e può ammirare la torre di comando e di massimo avvistamento, il mastio poligonale, distrutto dai tedeschi nel 1944 e di cui oggi si conservano i resti del basamento fortemente scarpato che proteggevano il fronte nord est, nella parte opposta all'ingresso.

La Rocca è stata edificata in un posto non casuale: è posizionata nel vertice nordorientale dell'antica cinta muraria ampliata dai Malatesta che probabilmente misero mano alla ristrutturazione di una vecchia fortificazione (trecentesca o duecentesca) culminata nell'attuale Rocca Malatestiana costruita tra il 1438 e il 1452 grazie a Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Fano nel 1432.

 

www.turismofano.com

www.destinazionefano.it

 

  • Castello di Mondolfo

 

Si presenta a balcone sul mare nella conformazione che volle dargli l'architetto Francesco di Giorgio Martini (1439-1501) che ricorda una poderosa macchina da guerra in grado di essere difesa da un manipolo di uomini. L'origine della fortificazione risaliva al periodo bizantino, si tratta di un Castrum la cui esistenza è manifestata dalla prima cerchia muraria. La struttura si contraddistingue per un complesso sistema fortificatorio che evidenzia i rimaneggiamenti e gli adattamenti del Castello alle esigenze dell'arte bellica.

 

www.comune.mondolfo.pu.it

 

  • Rocca di Mondavio

 

La Rocca è l'ultima opera di Francesco di Giorgio Martini, perfettamente conservata rappresenta una delle più mirabili costruzioni fortificate della regione con le sue forme poligonali composte. L'architetto mostra di prediligere le perfette forme spezzate a quelle rotonde. Rimasta incompiuta la Rocca regala comunque la sua imponenza con il suo mastio ottagonale. È suddivisa in cinque piani e nasce come struttura di difesa, si va dai locali ad uso logistico a quelli ad uso residenziale, la rocca ha conservato la sua struttura originale in buono stato, è stata utilizzata come carcere e oggi ospita un museo di rievocazione storica che consente di conoscere gli ambienti come erano ai tempi in cui la rocca fu costruita per volere di Giovanni Della Rovere, genero di Federico da Montefeltro.

 

www.mondavioturismo.it

 

 

  • Castello di Naro

 

Fortificata con possenti mura di cinta, la rocca è una costruzione dall'aspetto singolare che ricorda la carena di una nave incagliata su uno scoglio pietroso a strapiombo su un mare di vegetazione. Il Castello è stato costruito probabilmente nel VI secolo a difesa della via che conduce dalla costa adriatica al passo di Massa Trabaria. Il primo recinto murario accoglie curati , il cortile interno comprende la cisterna per l'acqua piovana, la neviera per conservare gli alimenti e le sale di rappresentanza affrescate. La sua storia è legata alla famiglia guelfa dei Siccardi ed è stata scena di cruente contese territoriali con il Comune di Cagli. Nel Trecento il castello passò ai nobili Mastini, alleati dei Montefeltro di Urbino e nel Cinquecento ai Berardi.

 

www.comune.naro.ag.it

 

  • Castello Brancaleoni

Il Castello Brancaleoni domina la vallata chiusa tra il Nerone  e il Mondiego , che ospita Piobbico. L'enorme costruzione è uno scrigno che racchiude in sé un altro borgo, con le sue corti che si aprono in successione. Dal Medioevo al Seicento il castello è stato oggetto di importanti interventi che lo hanno portato ad assumere l'aspetto attuale con interessanti facciate e pregevoli arcate di passaggio. All'interno si contano circa 100 stanze tra ambienti di servizio, spazi di residenza e locali di rappresentanza. Nota caratteristica è l'orologio della torre con le lancette che camminano in senso antiorario, l'aspetto di palazzo residenziale ha quasi completamente soppiantato l'originale architettura militare voluta dalla famiglia Brancaleoni nel 1100. Merita una visita anche il Museo Brancaleoni che si trova qui ospitato dal 1983.

 

www.castellobrancaleoni.it

 

 

  • Il Torrione

 

Il Torrione di Cagli spunta inaspettatamente al visitatore all'estremità della cittadina tra le vie rinascimentali del centro storico e i palazzi moderni alle pendici del Monte Petrano. La costruzione ovale è il tratto distintivo che resta della costruzione originaria progettata e realizzata da Francesco di Giorgio Martini intorno al 1481, per volontà di Federico da Montefeltro. Il Castello nasce a scopo difensivo in seguito all'introduzione delle armi da fuoco. Il torrione ellittico è sopravvissuto alla distruzione avvenuta nel 1501 e voluta dal Duca d'Urbino Guidobaldo , per evitare che la fortificazione cadesse in mano a Cesare Borgia. Tale torrione aveva la funzione di torrione di soccorso attrezzato per la difesa piombante e radente. Dal 1989 ospita il Centro di Scultura contemporanea con esposizione di opere d'arte e rimane l'unico elemento rimasto intatto della maestosa e perfetta costruzione eretta a difesa della città.

 

www.visitcagli.it

 

  • Castello di Frontone

 

Passeggiando nell'alta valle del Cesano si nota una rocca particolare a forma di nave che svetta su un costone di roccia alle pendici del Catria. Il panorama è il protagonista assoluto per chi decide di salire fino al Castello dove la vista si estende a 360°, punto strategico per la costruzione di una fortezza difensiva. Non sappiamo chi per primo pose le basi per la costruzione della rocca, quando le terre passarono di proprietà della famiglia Gabrielli di Gubbio, la fortificazione diviene un baluardo tra il 1291 e il 1420.  Nel 1445 Federico da Montefeltro difese il Castello dall'attacco di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini. Successivamente la rocca fu oggetto di alcuni lavori di ristrutturazione, nel Seicento il castello diviene il centro della nuova contea della famiglia modenese dei Della Porta a cui fu donato dai Della Rovere nel 1530. Oggi il castello è di proprietà del Comune, è stato completamente ristrutturato ed è visitabile, viene utilizzato per manifestazioni culturali e cerimonie.

 

www.comune.frontone.pu.it

 

 

 

  • Rocca Albornoz

 

Rocca Albornoz domina sulla città di Urbino a circa 485 metri al di sopra del piano di Mercatale e nei pressi della Contrada di Valbona, proprietà dei De Montefeltro. A edificare la Rocca non fu il cardinale Albornoz durante la sua legazione papale sull'Italia, in preparazione del ritorno del Papa ad Avignone, ma fu il suo successore, il legato papale cardinale Anglico Grimoard. La costruzione fu eretta fra il 1367 e il 1371 incastonata nella nuova cinta muraria che scendeva fino al torrione del Mercatale circondando la collina e la Valbona. La Rocca subì nei secoli molteplici distruzioni e ricostruzioni conservando gran parte del suo aspetto originale. Dall'importante portale di ingresso, si accede alla grande terrazza che occupa il piano superiore da cui si può godere uno splendido panorama a 360°. Nel 1975 la costruzione è stata inserita all'interno del Parco della Resistenza ed è méta imprescindibile per chi si reca a visitare la città del Duca.

 

www.urbinoservizi.it

 

  • Rocca Ubaldinesca

 

La Rocca si trova nel cuore del Montefeltro e si distingue per una forma unica e misteriosa a difesa della cittadina di Sassocorvaro a lungo contesa tra i Malatesta di Rimini e i Da Montefeltro di Urbino che ne entreranno in possesso nel Quattrocento.

Si tratta di un esemplare unico nel suo genere, frutto di una sperimentazione che si rivelerà di ridotta efficienza bellica. Le torri e le mura godono di forme circolari che donano un aspetto elegante alla struttura. Il visitatore entrando è accolto da un cortile d'onore su cui si affacciano le sale, la loggia e la rampa elicoidale che conduce al piano superiore che ospita un piccolo teatro ottocentesco e la Pinacoteca Civica. La pianta rappresenta la massima particolarità della costruzione, ha la forma di una testuggine che la ha resa oggetto di approfonditi studi esoterici di parapsicologia. Molto diffusi sono i racconti di presenze e spettri vacanti all'interno della fortezza e nei suoi sotterranei. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu usata come rifugio di circa diecimila opere d'arte tratte in salvo dai bombardamenti e dal saccheggio durante la ritirata tedesca nel 1944.

 

www.roccaubaldinesca.it

 

 

  • Rocca di Monte Cerignone

 

Il Castello di Monte Cerignone si trova all'ingresso della valle del fiume Conca che si erge in un grazioso borgo che spicca per la sua posizione prominente e il suo aspetto massiccio. Attraverso le pittoresche viuzze del Castello si raggiunge l'antica Rocca la cui posizione è particolarmente scenografica perché arroccata su uno sperone tufaceo e si erge a dominare tutta la vallata. L'edificio conserva il carattere originario di fortificazione circondato da possenti mura. Dal cortile interno si accede alle stanze del piano terra e a quelle del primo piano mentre dall'antico bastione si raggiunge un giardino da cui godere la vista con uno splendido panorama. I Malatesta da Rimini furono i primi ad avere il dominio del Castello fra il 1448 e il 1464, successivamente la rocca passò di proprietà ai Da Montefeltro e così fu restaurata dall'architetto Francesco di Giorgio Martini che non intaccò tuttavia l'eleganza rinascimentale quattrocentesca della struttura.

 

www.comune.montecerignone.pu.it

 

 

  • Castello di Pietrarubbia

 

Il nome di questo castello deriva dal colore rossastro della roccia e si trova nel Montefeltro, all'ingresso del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, sotto la parte orientale del monte Carpegna.

Nel corso del Medioevo alla dominazione dei Carpegna si alternò quella dei Montefeltro e dei Malatesta, nel 1463 il Castello passò definitivamente sotto la dominazione dei Da Montefeltro che provvidero alla sua risistemazione. Dell'insieme difensivo originario resta solo la possente torre quadrata, la Torre del Falco, nel borgo si trova la chiesa parrocchiale dedicata a San Silvestro e risalente al X secolo. In uno dei palazzi del borgo ha oggi sede il Centro TAM (Trattamento Artistico dei Metalli), scuola di alta formazione fondata nel 1990 per iniziativa dello scultore Arnaldo Pomodoro e del Comune di Pietrarubbia. Fu lo stesso Pomodoro ad acquistare l'edificio e a dare avvio al processo di restauro e recupero del borgo promuovendo una forma di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l'attività formativa del centro che si basa su una prassi artistica e artigianale a forte rischio di scomparsa a causa della sua elevata specializzazione.

 

www.comune.pietrarubbia.pu.it

 

 

  • Castello di Montecopiolo

 

Il Castello di Montecopiolo è stato edificato a 1030 metri intagliando la pietra calcarea del Monte in una singolare fusione tra roccia e costruzione, il castello risultò inespugnabile per molti secoli. Nel X secolo fu la famiglia dei Conti Carpegna a far costruire sulla rupe un torrione centrale protetto da una cinta muraria in pietra e da una palizzata lignea. Nel XV secolo le cinte murarie erano diventate almeno tre e la fortezza fu tra i primi scenari della lotta tra i Malatesta, signori di Rimini e i Da Montefeltro, conti nati nel Castello di Montecopiolo secondo la tradizione. Il castello non fu mai espugnato fino all'inizio della sua decadenza nel XVII secolo quando fu progressivamente abbandonato.

 

www.cultura.pesarourbino.it/elenco/siti-archeologici

 

 

  • Castello dei Conti Oliva

 

Sorge a ridosso della cittadina di Piandimeleto, uno degli ultimi borghi delle Marche sul confine nord ovest tra Umbria e Toscana. La storia e lo sviluppo del piccolo borgo sono legati ai Conti Oliva, un'antica famiglia nobile del Montefeltro. All'epoca la nuova struttura venne inserita in un'antica rocca di cui si possono riconoscere i resti in una torre leggermente scarpata posta sul fronte occidentale del castello attuale. Gli ambienti presentano raffinate caratteristiche rinascimentali come i ricercati portali, gli eleganti camini e i capitelli delle volte. Le stanze ospitano quattro musei e collezioni: il piano terra con il museo del lavoro contadino, il primo con un erbario e la Sala dell'Araldica, il secondo con il museo delle scienze della terra. Le fondamenta del Castello nascondono un mistero: una sala segreta con un tesoro costituito di oro e gioielli o sarà forse un tesoro spirituale?

 

www.comune.piandimeleto.pu.it

 

 

  • Castello della Pieve

 

Il piccolo comune di Mercatello sul Metauro si trova al confine tra Marche, Umbria e Toscana e risale al XII secolo a.C. La cittadina fu ricostruita dai longobardi nel VI secolo dopo essere stata distrutta dai Barbari e fu rinominata Pieve d'Ico, il Castello fu costruito a sua difesa. Nel XIII secolo il Comune di Pieve passò sotto la giurisdizione papale, venne dotato di una fortificazione interna e fu rinominato Mercatello sul Metauro. Castello della Pieve perse così la sua funzione unicamente difensiva e fu convertito in borgo fortificato con funzione abitativa raccogliendo tutta la popolazione del territorio circostante. Ancora oggi si caratterizza per un suggestivo aspetto medievaleggiante anche se pochi edifici sono antichi, tra questi la Torre campanaria a pianta quadrata che risale al XIII secolo mentre le case private sono state realizzate prevalentemente intorno al XIX secolo e sono perfettamente integrate con quelle più antiche. Il Castello è stato abbandonato nel XX secolo subendo un periodo di rovina e solo da pochi anni è stato oggetto di un significativo intervento di recupero globale. Il piccolo borgo è famoso perché è stato teatro di un importante avvenimento storico: la decisione di Carlo di Valois e Corso Donati, il 4 ottobre 1301, di condannare all'esilio da Firenze il sommo poeta Dante Alighieri.

 

www.castellodellapieve.it

 

 

  • Rocca di Offagna

 

È una Rocca interamente raccolta intorno al suo mastio, si erge maestosa e perfettamente conservata nel punto più alto del borgo di Offagna, un pittoresco paesino dell'entroterra anconetano con suggestivi vicoli e scorci. La fortificazione ha un'enorme potenzialità difensiva ed è stata eretta dagli anconetani su un antico castello fra il 1454 e il 1456 come torre di guardia contro le incursioni della città di Osimo, all'epoca in forte espansione. L'impianto della Rocca rappresenta un bell'esempio di fortificazione di transizione verso le moderne strutture difensive. Di pianta quadrata presenta un recinto interno e un cortile di dimensioni ridotte con cammini di ronda ricavati dallo spessore delle cortine e delle passerelle pensili che collegano la torre di comando con le altre torri di cui una di guardia. Il mastio si posiziona sul fronte sudorientale in posizione avanzata e nei suoi cinque piani ospita altrettante sale adibite a segreta, dove oggi è ricostruita una camera di tortura, si possono poi vedere la stanza di controllo, l'alloggio del castellano o podestà, il deposito per le armi. Le torri e le cortine sono provviste di scarpature mentre l'interno ospita un museo di artiglierie d'epoca, dall'alto del mastio si può godere di uno splendido panorama mentre la leggenda narra che un misterioso camminamento sotterraneo collega la Rocca con un prezioso tesoro nascosto nel monte Crescia. Ogni estate è possibile partecipare alle feste medievali che si svolgono per le vie del borgo.

 

www.musan.it

 

 

  • La Cittadella

 

La Rocca della Cittadella dal Cinquecento sorveglia Ancona e il suo porto dalla cima del colle Astagno. Si tratta di una delle principali rocche difensive di natura militare relativa al periodo rinascimentale, simbolo del potere papale sulle terre marchigiane. La sua edificazione si deve a Clemente VII che mise in atto una strategia diplomatica per impadronirsi di Ancona senza l'uso della forza. Fu costruita l'imponente fortificazione e fu inviato un presidio di trecento soldati pontifici per proteggere Ancona da un fantomatico assedio ottomano ma la città perse definitivamente la sua autonomia per mano del Legato Pontificio Bernardino Castellaro nel settembre del 1532 quando la parte più consistente della costruzione era già stata realizzata, la costruzione fu poi ultimata nel 1539. L'edificio è costituito da una pianta poligonale con cinque bastioni scarpati collegati da cortine anch'esse scarpate e una torre usata per le impiccagioni. In direzione nord-ovest si trova il "baluardo bifido" che costituiva la testa della fortificazione, l'ingresso è in direzione sud-ovest con ponte levatoio. I numerosi cunicoli sotterranei percorrono tutto il complesso.

 

www.comune.ancona.it

 

 

  • Rocca Priora

 

Tra Senigallia e Ancona si fa notare un bellissimo e curato giardino all'italiana che è l'ingresso a Rocca Priora nata come fortificazione tra il fiume Esino e il mare che ha assunto nel tempo le fattezze di una villa padronale con il giardino esterno, la porta monumentale attribuita a Vanvitelli, la cinta muraria merlata e la torre d'ingresso. Esternamente è presente il fossato che circonda le mura e un simulacro di ponte levatoio.

Il cortile interno mantiene la forma ellittica dell'originaria pianta del castello anche se attualmente ha assunto l'aspetto di piazza di paese con la recente cappella. All'originario mastio è stato addossato un corpo di fabbrica per uso agricolo.

La trasformazione fu voluta dal marchese Francesco Trionfi che prese il castello in locazione nel 1756 dalla città di Ancona costituendo un caposaldo nello scacchiere della città dorica. La tenuta agricola e la rocca furono anche ostello per un illustre personaggio storico, Gioacchino Murat, che sostò qui il 29 aprile 1815 a pochi giorni dalla disfatta di Tolentino con la quale si spense la sua utopia sull'Unità e l'Indipendenza d'Italia.

 

www.tenutadiroccapriora.com

 

 

  • Rocca Roveresca

 

La Rocca di Senigallia si affaccia su una delle piazze principali della città, la sua funzione nel Settecento era quella di carcere dello Stato della Chiesa. Il cardinale Albornoz ne fa una fortezza vera e propria nel 1355, questa verrà poi ampliata un secolo dopo da Sigismondo Pandolfo Malatesta, all'epoca signore della città. La struttura attuale va in realtà ricondotta alla volontà di Giovanni della Rovere che, nel 1475, ricevette dallo zio Papa Sisto IV la signoria su Senigallia e Mondavio. Il nuovo signore pretese la costruzione di un'abitazione di emergenza protetta da un poderoso complesso difensivo e completamente autosufficiente.

Il progetto attribuito a Baccio Pontelli venne ultimato nel 1482.

La rocca è elegante e si contraddistingue per vezzi estetici ricorrenti come beccatelli e cordature in pietra su mensole sovrapposte, e le finestre con mostra in pietra, di gusto rinascimentale. L'interno ha una duplice funzione: residenziale e difensiva. La stessa suddivisione si trova percorrendo gli ambienti interni. Salendo ai piani più alti l'aspetto residenziale diventa predominante, suggestiva la passeggiata sui bastioni da cui si gode una meravigliosa vista panoramica.

 

 

www.comune.senigallia.an.it

 

 

 

  • Castello di Loretello

 

A nord di Arcevia tra la Vallesina e la valle del Misa si incontra un piccolo borgo fortificato rannicchiato su un poggio tra le colline, si tratta del castello di Loretello le cui origini sono probabilmente longobarde, annoverato per secoli tra i feudi dell'abbazia camaldolese di Fonte Avellana, fino all'affrancamento e alla costituzione in libera comunanza rurale nel 1159. Dal 1248 il castello e la comunità furono sottomessi al comune di Arcevia di cui Loretello condivise le vicende di occupazioni e devastazioni, essendo costruito a scopo difensivo. La struttura è dotata di alte cortine scarpate e angolate, torri e torricine. La struttura è ancora intatta nella pianta, nel perimetro e nella porta mentre l'ingresso risale al Settecento. Le strutture interne, nate come costruzioni residenziali per chi comandava e difendeva il Castello, hanno subito notevoli e radicali modifiche a causa delle frequenti ricostruzioni. Le costruzioni si aprono lungo l'unica via centrale molto stretta, che insieme al percorso di ronda costituisce la semplice viabilità del borgo, e sull'altra piazzetta in cui troneggiano la Chiesa di San Giovanni Evangelista, anticamente porzione di una torre di rinfianco, e la porta di accesso.

Da questi bastioni si apre un'ampia vista sulle colline che permette di immergersi totalmente nei colori della natura.

 

www.arceviaweb.it


  • La Rocca degli Ottoni

 

La Rocca nasce come fortificazione militare ed è collocata nel Comune di Matelica in provincia di Macerata. È collegata alla famiglia degli Ottoni, presenti nella città di Matelica dal XII al XV secolo e deve la sua costruzione al conte Attone, anche se mancano documenti che consentano di risalire alla data certa della sua costruzione. La carenza di informazioni storiche ha contribuito ad alimentare leggende e miti su questo castello che hanno a che fare con la presenza di preziosi tesori nascosti. L'imponente costruzione oggi è purtroppo ridotta a pochi ruderi ricoperti di vegetazione. Restano visibili il basamento delle mura e alcuni imponenti bastioni laterali posti a difesa. Non è possibile visitarla.

 

www.comune.matelica.mc.it

 

 

  • Rocca d'Ajello

 

La Rocca fa capolino tra la vegetazione lungo la strada che porta da Castelraimondo a Camerino. Si contraddistingue per la presenza di due torri di avvistamento erette forse nel 1260 e 1280 per volontà di Gentile I da Varano con scopo di difesa. La famiglia Varano dominò su Camerino dalla seconda metà del Duecento al Cinquecento e aveva l'obiettivo di difendersi da Matelica e San Severino Marche. La Rocca era utilizzata in particolare per il controllo del fiume Potenza, passò sotto diverse proprietà nel corso degli anni, dallo Stato della Chiesa a varie famiglie nobili, i vari rifacimenti a cui è stata sottoposta e l'ampio giardino che la circonda le conferiscono oggi un aspetto molto diverso dall'uso militare per cui nacque.

 

www.roccadajello.com

 

 

  • Castello di Pitino

 

Vicino a San Severino Marche sorge il borgo di Pitino, dominato prima da Treia e poi da Tolentino, nel 1239 fu ceduto dall'imperatore Federico II di Svevia al Comune di San Severino. Dopo la caduta di Federico II, San Severino deve riconoscere il predominio dello stato della Chiesa pur conservando per sé il feudo di Pitino. Al momento sono visibili i resti di quattro torrioni, una parte delle mura e molti torrioni sono invece crollati nel XVI secolo. Le pietre rimanenti sono state impiegate per la costruzione di case coloniche dello stesso territorio. L'alta torre maestra è contraddistinta da spessi muri e non ha porte né aperture. L'accesso non è consentito dall'esterno ma dai sotterranei di un fabbricato attiguo alla torre, da qui parte un camminamento ipogeo oggi chiuso, all'interno delle mura si trovano due piccole chiese di cui una databile XV-XVI secolo e l'altra dedicata a Sant'Antonio è stata ricostruita intorno al XIX secolo.

 

  • Castello della Rancia

 

Il Castello della Rancia è un maestoso maniero medievale la cui costruzione deriva dalla "grancia", parola francese che significa granaio. Fu edificata dai monaci cistercensi e fu poi venduta a Rodolfo II da Varano, duca di Camerino, nel 1353. Egli fece costruire l'attuale struttura fortificata che fu teatro di combattimenti efferati. Nel 1377 il castello viene occupato da Giovanni Acuto, Macerata ne acquisisce invece il possesso temporaneo nel 1443. Il Castello passa poi di proprietà a Tolentino, nel 1483 torna infine a Giulio Cesare Da Varano fino al 1545 quando viene inglobato nello Stato della Chiesa. Diviene prima osteria e poi taverna ed è stato utilizzato dai coloni rurali. L'impianto originario rimane lo stesso, la pianta è quadrata contraddistinta dall'alto mastio angolare con merlatura ghibellina e una torre di guardia eretta a difesa della porta d'ingresso fornita di ponte levatoio.

Il mastio ospita un locale sotterraneo che serviva da prigione e camera di tortura mentre gli ambienti superiori sono a scopo residenziale. Il cortile interno è caratterizzato da un porticato su cui si affacciano una Chiesa del ‘500 e numerosi locali adibiti ad abitazione dei coloni. Il Castello conserva immutato il suo fascino di maniero difensivo protagonista di alcuni importanti avvenimenti storici come la battaglia tra Gioacchino Murat e gli austriaci svoltasi nel 1815 ed oggi oggetto di rievocazione storica. Sui sotterranei del Castello, invece, si è diffusa la leggenda secondo cui ci sarebbe un prezioso tesoro appartenuto a Gregorio IX, per il quale fu governatore Rodolfo Da Varano e che sarebbe custodito da alcuni spiriti.

 

www.tolentinoturismo.it

 

 

  • Rocca di Urbisaglia

 

L'antico borgo fortificato nasce dall'incastellamento altomedievale delle popolazioni della romana Urbs Salvia. Il Castello si trova nella parte nord occidentale della città romana mentre la Rocca si pone a sud ovest del recinto fortificato del borgo castellano e ne costituisce un prolungamento naturale che condivide due torrioni con la cinta muraria. La sua origine è molto antica, uno dei tanti restauri avvenuto all'inizio del Cinquecento modifica profondamente la struttura fortificata del Castello utilizzando moderne tecniche costruttive e conservando solo la parte basamentale del mastio. Ha pianta trapezoidale con quattro torrioni circolari agli angoli, il mastio conserva la struttura medievale anche se ribassato rispetto al passato e fa bella mostra di beccatelli, archetti, in continuità con il resto delle cortine e delle torri angolari e di merli alla ghibellina. All'interno si possono visitare tre vani che un tempo erano adibiti a dimora della guarnigione, sicuramente suggestiva la passeggiata da fare sui camminamenti di ronda da cui si apre un magnifico panorama su Urbisaglia che spazia dal mare ai monti.

 

www.comune.urbisaglia.mc.it

 

 

  • Castello Svevo

 

Di fronte alla Piazza principale della città di Porto Recanati sorge il maestoso Castello Svevo che prende il nome da Federico II di Svevia che nel 1229 donò a Recanati l'autorizzazione di costruire un porto esente da dazi, Porto Recanati appunto e che donò a Recanati proprio queste terre su cui fu edificata la città e la Rocca. Il Castello viene edificato nella prima metà del Duecento per difendere la costa dalle incursioni barbariche, ha un impianto tipicamente medievale e una pianta rettangolare. Il fronte sud occidentale presenta un torrione rotondo angolare con base provvista di cordone, a raccordare le due metà della cortina. La torre cilindrica è stata aggiunta nel Trecento ed è aperta verso l'interno. La torre di comando quadrangolare è di epoca rinascimentale e con 25 metri di altezza permetteva di avere il controllo di tutto il complesso che era circondato da un fossato, costruito in laterizio e con le cortine a piombo provviste di merli oggi andati perduti. Accanto al mastio si trova un edificio che ospita la Biblioteca Comunale e la Pinacoteca Attilio Moroni e una mostra archeologica. L'arena Beniamino Gigli è l'imponente ed elegante corte interna del Castello oggi utilizzata per eventi culturali, concerti e manifestazioni di ogni genere.

 

www.portorecanatiturismo.it

 

 

  • Forte Malatesta

 

Appena fuori dal centro storico di Ascoli Piceno si erge il Forte Malatesta che prende il nome da Galeotto Malatesta, un capitano di ventura assoldato dagli ascolani e condottiero delle loro milizie nella guerra contro Fermo, fu lui che nel 1349 fece ricostruire un tipico forte medievale. Successivamente ci fu un'insurrezione popolare che culminò con l'uccisione del vicario dei Malatesta e la devastazione della Rocca. Dopo qualche anno di abbandono la struttura fu modificata per essere adibita a carcere dal 1828 al 1981. Oggi conserva una buona parte dell'aspetto originario, la pianta è a forma di stella irregolare con al centro il mastio ottagonale. L'ultimo piano ospita attualmente il Museo dell'Alto Medioevo con i reperti rinvenuti nella necropoli longobarda di Castel Trosino. Molto suggestiva è la visita alla Chiesa a cui si accede dal cortile interno e la passeggiata panoramica che scende al torrente Castellano.

 

www.ascolimusei.it

 

 

  • Fortezza di Acquaviva Picena

 

Nei pressi della costa del basso piceno si adagia un borgo fortificato detto "Fortezza verso il mare" mentre in direzione opposta si erge la "Fortezza Maggiore" una imponente fortificazione, questo sito prima piceno e poi romano compare in alcuni documenti che risalgono al 947 e vive il suo periodo di massimo splendore nel Trecento sotto il dominio della famiglia Acquaviva, nel 1325 viene poi acquistato dal Comune di Fermo. La Rocca sembra essere stata ricostruita dopo il 1474 e sarebbe stata commissionata all'architetto fiorentino Baccio Pontelli. La fortezza di Acquaviva occupa un posto importante nella storia dell'architettura militare italiana, la struttura di pianta quadrilatera irregolare è delimitata da torrioni angolari pentagonali, ospita la torre maestra nel vertice est mentre l'interno è la sede del Museo della pajarola, particolare cesto intrecciato di paglia e vimini tipico dell'artigianato locale. In estate la fortezza ospita una sontuosa cena medievale in occasione di una rievocazione storica delle nozze del 1234 tra Forastèria, figlia di Riccardo Acquaviva e il nobile Rainaldo di Brunforte, signore di Mogliano.

 

www.comuneacquavivapicena.it

www.fortezzadiacquavivapicena.com

 

 

  • Castello di Sant'Andrea

 

A nord dei fiumi Tesino e Menocchio, vicino a Cupra Marittima, si trova un'altura che ospita l'antico Castello di Sant'Andrea che anticamente dominava un piccolo borgo del Millecento di cui oggi è possibile ammirare tracce dell'antica Chiesa di San Gregorio Magno e S. Andrea. Il Castello fu costruito nel secolo successivo rispetto alla Chiesa, nel Duecento in particolare, come struttura di avvistamento e difesa.

In questo territorio è ricorrente la presenza di fortilizi eretti a difesa della costa e aventi funzione di avvistamento, il complesso ha una pianta rettangolare delimitata da cortine di raccordo che definiscono la corte interna. All'interno del perimetro murario svetta il mastio, torre di comando e di massimo avvistamento che completa e rafforza la struttura. Il Castello è stato restaurato e ospita un teatro all'aperto dove in estate si svolgono eventi e spettacoli.

 

www.comune.cupra-marittima.ap.it

 

  • Castello di Moresco

 

Moresco si staglia nel paesaggio fermano dall'alto di una collina e regala una vista mozzafiato sul panorama delle Marche meridionali. L'agglomerato prende dall'antico castello la sua pianta ellittica che domina dalla sua posizione la valle del fiume Aso. Due imponenti torri si ergono agli apici dell'ovale cinta muraria, un torrione eptagonale e una torre minore detta dell'"Orologio", di pianta quadrata. Oggi la piazza del paese è il punto di convergenza delle tre vie che si snodano tra case a schiera. Il torrione maggiore risale al Quattro-Cinquecento. Notizie del Castello di Moresco compaiono in alcuni documenti del Millecento, nel secolo successivo viene invece conquistato da Federico II e dal figlio Manfredi per passare poi definitivamente a Fermo per il quale costituì un avamposto contro Ascoli Piceno. La leggenda vuole invece che le origini di Moresco siano ottomane e questa ipotesi sembrerebbe avvalorata dall'etimologia del toponimo secondo cui "Moresco" deriverebbe dai Mori che avrebbero fondato il centro durante le invasioni islamiche.

 

www.comune.moresco.fm.it

 

 

  • Castello di Montefalcone Appennino

 

Il Castello di Montefalcone Appennino si erge tra le valli dell'Aso e del Tenna ed è stato il vertice principale del sistema difensivo del piccolo centro fortificato. Da esso parte l'antica cinta muraria che si estende a circondare tutto il Paese passando per Porta Penna a sud sotto l'odierna chiesa di San Michele Arcangelo, ingresso al centro abitato e via principale verso il contado. Di questa costruzione rimane inalterato il possente bastione più alto, un edificio a pianta rettangolare con torri scarpate collegate da basse cortine ai lati che presentano resti di merlatura. La Torre meglio conservata è detta Torrione e svetta slanciata, quadrangolare e scarpata sopra l'unico ingresso, raggiungibile attraverso una lunga scala. La costruzione nasce a scopo difensivo e risultava inespugnabile proprio per la sua conformazione contro ogni tipo di attacco. Per primi furono i monaci del monastero di Farfa nel Lazio, già nel IX secolo, a scegliere il sito per la costruzione di una torre di guardia che consentisse di controllare tutto il territorio, la fortificazione è invece nata successivamente, probabilmente nel Duecento, quando il Castello venne ampliato e rafforzato come sistema difensivo. In seguito alla sottomissione di Montefalcone allo Stato di Fermo, nel 1255, i Fermani ne fecero un loro punto di forza. Un ulteriore restauro risale al 1356 per ordine del Cardinale Egidio Albornoz nella sua opera di consolidamento dello Stato della Chiesa prima del ritorno papale da Avignone.

 

www.montefalcone.it

Per approfondire i temi trattati in questo articolo si consiglia di acquistare la guida della collana "Marche in tasca" edita da Ciabochi Editore dal titolo "Castelli da scoprire nelle Marche".

 

La guida è in vendita anche presso l'Ufficio Informazioni Turistiche di Recanati (Via Leopardi, 9 Recanati).

 

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